Quarantena senza stigma / ho già vissuto così

oggi mi sono truccata vestita pettinata
ho perso il conto dei giorni
quanti sono?
febbraio sembra lontano
come un sogno
una vita parallela
ho già vissuto questa sensazione
il tempo una bolla di gelatina
un déjà-vu
ho già vissuto così
i giorni una collana
di perle sparse
che non so riordinare
ho già vissuto così
ma non ero così
presentabile
agli occhi del mondo
ho già vissuto così
ma il mondo non lo sa
perché il dolore è un
fallimento da vivere
in silenzio
la scarsa gratitudine
nei confronti della vita
una colpa da espiare
(il peccato più grave)
ho già vissuto così
e ho dovuto imparare
ad essere grata
ma anche a perdonarmi
per non riuscirci sempre
come se l’empatia
fosse uno strumento perverso
tra le mie mani
uno strumento che uso
per pensare alle ferite
degli altri
sempre degli altri
mai alle mie
alle mie mai
anche ora
e se qualcuno prova a sfiorarle
mi scanso
perché non hai di meglio da fare
dico
che pensare ai cazzi miei
dico

potevo impazzire
posso ancora impazzire
eppure alle altalene sono abituata
da piccola ci sono salita
e non sono mai più scesa

ho già vissuto così
l’incertezza da mangiare
a colazione
amara nera brutale
perché lo zucchero mi fa schifo nel caffè
figuriamoci sul resto
anche se un po’ di zucchero mi servirebbe
mi dico
e dove lo trovo
dove lo trovo
se una parte di me
continua a punirsi
a pensare di non meritarlo
perché quella me
non saprebbe ancora che farci
perché la felicità
è un rischio troppo grande

lascia andare il coltello
lascialo mi dico
almeno ora
abbassa le difese
mi dico
perché ciò che ci protegge
alla lunga ci mura vivi
e da rifugio si trasforma in gabbia
e io ho già vissuto così
e non è servito a niente
se non a rendermi impenetrabile
sfuggente intollerante
alla vicinanza
alla delicatezza
come questo tempo muto
che ora viviamo
che è qui ma anche altrove
che ci tiene tutti al riparo
un riparo di cui vorremmo fare a meno
distanti l’uno dall’altro
senza il rischio di contaminarci
ho già vissuto così
mi dico
ma almeno stavolta
questa distanza tra me e il mondo
mi viene imposta
non l’ho scelta
eppure sento che non avrebbe fatto
differenza
non ancora

chissà quali desideri mi divoreranno
alla fine di tutto
cosa voglio davvero
è questo il momento per capirlo
mi dico
mi dicono tutti
poeti scrittori opinionisti guru influencer politici
io un po’ ci credo
ma disfo questo pensiero
subito dopo averlo intrecciato
perché se penso troppo
a ciò che voglio
finisco per sabotarlo
ma se non ci penso affatto
continuo a ingoiarlo
pur di non rivelare a nessuno
la verità
allora impegno la testa
in puzzle letture musica libri
fantasie scappatoie
in vizi vecchi e nuovi
mi lascio attraversare dai desideri
trattenendone solo un paio
e mi scopro a sperare
a sperarci davvero
che siano abbastanza spessi
onesti
da arrivare incolumi
alla fine
mi sforzo mi sforzo
e quando sono sola
alle 3 del mattino
a fissare la luna
a fumare via l’ansia
nel silenzio
non mi sembra poi
tanto assurdo
provarci.

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[Immagine in evidenza: @shazawajjokh]

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