Violenza verbale e fisica, razzismo, minori esibiti per attacchi politici. L’aggressione fisica ad un videomaker di la Repubblica e le offese antisemite a Gad Lerner. Appelli ad una “marcia su Roma”, madonnine e crocifissi, Borghezio che parla di “baionette a Palazzo Chigi”. Il raduno di Pontida è l’Italia che non vorremmo e che pure esiste.
Un’Italia con cui dobbiamo necessariamente confrontarci se vogliamo sperare che certi gesti e certe parole siano un giorno ricordo lontano, vergogna per ogni cittadino e cittadina davvero orgoglioso/a di essere italiano/a. Perché scene come quelle viste a Pontida rappresentano innanzitutto un oltraggio alla nostra storia comune, alla Costituzione e alla nostra dignità, nonostante i tricolori e gli slogan patriottici sventolati.
Tutto ciò non è più tollerabile. E nel silenzio criminale di chi dovrebbe denunciare e non lo fa, l’odio continua a germogliare, spandersi e infettare ogni cosa. Legittimato. Applaudito. Auspicato. Noi speriamo vivamente che non sia questa l’Italia “che vincerà”, come si augura qualcuno. E che si torni davvero a riflettere, insieme, sul significato stesso del verbo “vincere”.
Perché, per ora, questa sembra essere una partita da cui ne usciremo tutti inevitabilmente perdenti.