Di scena il 18 ottobre presso lo Spazio Rossellini di Roma, nell’ambito della Rassegna teatrale LAZIOinscena, La Vecchia Memoria, uno spettacolo scritto e diretto da Giacomo Sette, con Gloria Sapio e Maurizio Repetto nei panni di Bianca ed Emmanuel, fondatori della storica Compagnia D’Origlia Palmi.
Della storica Compagnia D’Origlia Palmi fondata dagli attori Bianca ed Emmanuel nel 1921 – e che finì la sua carriera nel piccolo teatro di Borgo Santo Spirito al Vaticano dove trascinò sé stessa e quel che rimaneva di un passato glorioso – non resta che il bagliore di un ricordo. Eppure Bianca ed Emanuel ebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo delle avanguardie romane che si nutrirono della loro recitazione di altri tempi e del loro trovaroba polveroso. In questo lavoro, la dimensione artistica di D’Origlia Palmi e la loro fede profonda nel teatro come unico possibile orizzonte dell’esistenza, assumono valenza metafisica. La “fine” dei due grandi attori simbolo di una forma “perduta” di teatro e teatralità è tutta giocata sull’estro dei due interpreti attuali, sulla loro personale ricerca e sulla rivisitazione del sogno ad opera di un giovane promettente drammaturgo. Bianca ed Emmanuel sono stati il punto di partenza per lo studio de La Vecchia Memoria, una pièce ambientata nel 1969: anno della morte proprio di Bruno Emmanuel Palmi.
In questo lavoro gli autori si sono voluti discostare da una visione documentaristica e storicistica dei due personaggi, per approcciarli con uno sguardo più “comunitario”, usando la lente della “fine”. Hanno immaginato i due protagonisti persi in un paesino pieno di nebbia, alla ricerca del teatro parrocchiale nel quale dovranno esibirsi in un recital sui loro cavalli di battaglia. La nebbia e il paese si riveleranno essere dimensioni metafisiche, realtà mistiche, dense di presagi, dove i due potranno vedere una rappresentazione mitica dell’imminente morte di Emmanuel ed avvicinarsi ad una favolistica origine del mondo, molto simile alla loro storia d’amore.
I due infatti, oltre che compagni di scena e direttori di compagnia, sono una coppia inseparabile da quarant’anni. Ed è proprio davanti ad un paradiso naïve, estremamente ingenuo, popolato da angeli e putti simili ai personaggi di una rivista, che i due daranno fondo a tutte le loro dinamiche, ai giochi che li rendono compagni di vita e al conflitto che sembra minacciare la loro unità. Infatti, davanti alla visione di una fine probabile, con l’avanzare dell’età e delle delusioni, vedendo morire la loro idea di teatro e ridursi sempre più la loro vita, i due reagiscono in due modi diametralmente opposti: Emmanuel si arrende, sognando di volare in un Paradiso accogliente, sereno e imperturbabile, Bianca si oppone, continuando a lottare.
Questo conflitto, sottile e sotteso per tutto il primo atto, esplode nel secondo. Siamo sul palco del loro teatro e scopriamo che tutto ciò che abbiamo visto finora altri non è che una messa in prova dell’ultimo testo di Emmanuel. Un testo onirico, d’avanguardia, con cui il capocomico sogna di dare l’addio alle scene e, forse, alla vita. Intuendo questa verità Bianca si ribella, cercando in tutti i modi di dimostrare al compagno di una vita quanto ancora ci sia da fare, si possa dare, quanto grande sia stata la loro vita e quanto unico e profondo il loro legame. Discutendo del testo i due dialettizzano il loro rapporto e quella simbiosi che impedisce a lui di “andare” del tutto e a lei di “restare” del tutto. Ma poi, profetizzando un Giudizio Universale laico, salvifico, egualitario e trionfante, troveranno la loro dimensione. Ognuno il giusto finale per la sua personalissima storia.
La Vecchia Memoria, note di regia
Si è voluto lavorare nel modo più semplice possibile. Essendo una storia che tratta della “fine” di due grandi attori, (e di una forma “perduta” di teatro e teatralità), si è concentrato tutto il lavoro scenico sull’estro dei due interpreti e sulla loro personale ricerca. Con due sensibilità diverse, ma sintonizzate, Gloria Sapio e Maurizio Repetto hanno cercato le loro identità di personaggi. Il gioco è sul teatro, su una prima parte tesa tra clown e commedia e una seconda più scura, dura e diretta.
Lo Spazio Rossellini
Dopo importanti lavori di ristrutturazione, la Regione Lazio restituisce alla città lo Spazio Rossellini, all’interno dell’Istituto Cine-Tv Roberto Rossellini, dando, grazie all’ATCL, nuova forma e destinazione agli studi in cui ha girato il grande regista. Lo Spazio nasce con una vocazione per lo spettacolo dal vivo, l’alta formazione e la promozione degli artisti del territorio regionale. Spazio Rossellini promuoverà diverse tipologie di interventi che riguarderanno il teatro – nelle sue diverse declinazioni e sfaccettature – la danza, la musica, il cinema, dando spazio a realtà che affrontano con mezzi differenti la pluralità dei linguaggi dello spettacolo dal vivo. Sarà uno spazio da abitare e attivare, da pensare in chiave formativa, un luogo accogliente per le compagnie sostenute in periodi di residenza: in sintesi un polo dedicato alla creatività. Un’importante occasione per creare una rete che coinvolga le Istituzioni a livello locale e nazionale, le università e i centri di formazione, le produzioni artistiche, le associazioni culturali e sociali che operano nel settore della cultura e dello spettacolo da vivo. Il coordinamento artistico progettuale è di Katia Caselli.
La Vecchia Memoria è uno spettacolo scritto e diretto da Giacomo Sette, con Gloria Sapio e Maurizio Repetto. Musiche e disegno luci di Andrea Cauduro. Appuntamento presso lo Spazio Rossellini di Roma, nell’ambito della Rassegna LAZIOinscena, Venerdì 18 ottobre alle ore 21.00. Ingresso 5 euro (+d.p.).
Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a visitare il Pagina FB ufficiale del teatro.
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