Abbiamo ascoltato Damn Wars, il singolo che anticipa Tropical Noir, album d’esordio di Jimi Haze e prima uscita dell’etichetta abruzzese Old Tower Records.
Su Aware vi abbiamo già presentato la Old Tower Records, nuova etichetta discografica che scommette sulla qualità più che sulla quantità. Suo obiettivo è dissociarsi dalle logiche commerciali, ricercando i suoni più suggestivi e fuori dal coro, dall’Abruzzo e oltre. Mesi fa, quando abbiamo contattato l’etichetta per partecipare al nostro Ferragosto Resistente, abbiamo trovato persone pronte a lanciarsi in questa sfida, tra bellezze e limitazioni. Una squadra che si è dimostrata pronta a dare una mano, in pieno spirito Aware, tra ritardi, tavolini assemblati sul momento e tanto divertimento. Sul palco, il rock and roll nostalgico dei Joe Batta e i Jeko (Joe Batta è anche la mente dietro all’etichetta, ora in veste di produttore) e, ora di casa Old Tower, anche il cantautore Jimi Haze. Lo scorso 9 ottobre, finalmente, è uscito Damn Wars, il singolo che anticipa Tropical Noir, album d’esordio di Jimi Haze.
Immaginate di essere in un’isola al crepuscolo, intorno a un fuoco, e di avere con voi un ukulele. Damn Wars è la colonna sonora della vostra storia, tra scogli, spiagge, bettole maleodoranti, foreste e la presenza rassicurante dell’oceano sconfinato. Questo è il clima del video e delle vibrazioni che troveremo in Tropical Noir. Si tratta di un concept album, dove immaginiamo prenderà forma il racconto iniziato nel singolo appena uscito. Nel videoclip, girato da Guglielmo Ciccone per Seventeen Graphics, l’indizio ci viene dato dal “message in a bottle”, che Jimi Haze lancia tra le onde del mare.
Tropical Noir è «un diario di bordo, un resoconto storiografico dei dolori e delle passioni di una piccola isola». Damn Wars è il primo capitolo di questa storia, dove si racconta di una “maledetta guerra” del passato che continua a lasciare i suoi strascichi sull’isola. Le sonorità esotiche del pezzo accarezzano dolcemente le parole dai toni cupi, sintesi perfetta del titolo del disco, e forse racconta un po’ anche le nostre vite, se vogliamo usare del cinismo: un noir dal sapore tropicale.
Il brano è stato registrato presso i Muffa Records Studios di Andrea Liberi, sotto la supervisione artistica di Joe Batta (Giovanni Flamini). Sul canale Youtube di Old Tower Records trovare anche un making of del videoclip.
«When to live has become a sin /
When to die has become mainstream».
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