Il progetto Aware è nato in primis per rivalorizzare un uso della rete che sia positivo e consapevole, mirato a creare relazione, incontro ed empatia. Quest’esigenza nasce anche e soprattutto dal tentare di arginare e combattere, a modo nostro, l’allarmante fenomeno dell’odio in rete. Come? Raccontando storie, mettendo in circolo esperienze e saperi dal basso, partendo da noi, puntando su contronarrazioni e decostruzioni. Cultura, educazione e consapevolezza sono per noi gli antidoti – gli unici davvero efficaci e risolutivi – al fenomeno dei discorsi d’odio, online così come nella vita “reale”, se può esserci ancora distinzione tra questi due “mondi”.
Ma. C’è un ma. Sì, perché davanti alla crescita esponenziale dell’Hate Speech sul web, portato avanti spesso e volentieri anche da esponenti delle istituzioni, politici e persino giornalisti, occorrono anche reazioni immediate ed incisive a breve termine. L’approccio legale non è certo risolutivo – non può andare a coprire tutta la gamma di sfumature dell’Hate Speech – e porta con sé ambiguità da tenere in considerazione. Tuttavia, risulta efficace per quelle espressioni che non solo non ricadono sotto la tutela del diritto di libertà d’espressione, ma costituiscono vero e proprio reato.
In questo senso, aderiamo con piacere all’iniziativa Odiare ti Costa lanciata dall’associazione Tlon insieme a WildSide Cathy La Torre, lo studio legale dell’avvocata e attivista per i diritti LGBTQ+, i quali hanno messo su un team di avvocati/e, filosofi/e, esperti/e di comunicazione, influencer, hacker etici che raccoglieranno e analizzeranno le segnalazioni pervenute da chiunque sia vittima di diffamazione, offese, minacce e bullismo in rete, o ne sia testimone.
Come? Potete inviare IL LINK del post con i contenuti d’odio alla mail: odiareticosta@gmail.com. Mi raccomando, è importante: occorre il LINK, non lo screenshot.
https://www.facebook.com/associazionetlon/videos/1283202625187229/
L’obiettivo non è trasformarci tutti e tutte in poliziotti o guardie censorie, ma lanciare un messaggio chiaro e deciso: l’odio NON è tollerabile, NON è normale, NON è un diritto ed anzi ha delle CONSEGUENZE. Leoni e leonesse da tastiera… ci avete mai pensato? Beh, da oggi dovrete farlo.
Ma anche lanciare un altro tipo di messaggio, trasversale a questo, alle vittime: non siete sole e non tutti/e la pensano così, come il bullo o la bulla, il violento o la violenta che vi hanno preso di mira.
Vi invitiamo perciò a sostenere il progetto Odiare ti costa e a farvi avanti anche come associazioni, attivisti/e e realtà culturali, per creare una rete virtuosa di supporto e scambio reciproco di saperi e competenze.
Qui su Aware approfondiremo tanti altri aspetti legati al fenomeno dell’Hate Speech Online e ci “alleneremo” insieme per capire come individuarlo, gestirlo, decostruirlo.