Le Sardine arrivano a Chieti portando a Piazza G.B. Vico un fiume di colore, gioia e diversità. Una piazza orizzontale e partecipata, unita dall’esigenza comune di riaffermare i principi dell’antifascismo, dell’inclusione, dell’opposizione a ogni forma di odio e discriminazione.
Una piazza colorata e gioiosa quella delle Sardine Abruzzesi, che per la prima volta ieri 22 febbraio hanno manifestato a Chieti, accendendo la città di bellezza viva e partecipazione. Ma soprattutto una piazza orizzontale e intersezionale, composta da volti e voci di ogni età, genere, orientamento sessuale e schieramento politico, accomunati dalla volontà di riaffermare i valori fondanti della democrazia e dello stare insieme: inclusione, accoglienza, giustizia sociale, antifascismo. Ed è forse proprio da qui che nasce la forza propulsiva del movimento, dalla capacità di farsi cassa di risonanza e collante di spinte ed esigenze che trovano un punto d’incontro nella consapevolezza condivisa che ognuna di queste lotte particolari nascano in fondo da una radice comune: la volontà di costruire un modello alternativo di fare politica e abitare la città; l’opposizione a ogni forma di oppressione e discriminazione; la necessità di farsi portavoce del cambiamento in prima persona. Senso civico, responsabilità, confronto: queste le parole chiave che sembrano emergere dai numerosi interventi che hanno animato Piazza G. B. Vico.
Tema della manifestazione è stata la Memoria, con l’omaggio alla Senatrice Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto e da sempre impegnata nella lotta contro ogni forma d’odio ma anche revisionismo storico. Una Memoria che oggi sembra essersi sfilacciata e diluita nell’apparente qualunquismo del presente, minacciata da parole e linguaggi che hanno iniziato pericolosamente a penetrare nella quotidianità del discorso pubblico e politico e ad essere normalizzati, ma anche dall’indifferenza e dall’apatia di cui troppo spesso ci rendiamo colpevoli. Ed è stato questo il leitmotiv della manifestazione: riaccendere quello spirito “partigiano” che rinnova con fierezza e orgoglio la propria appartenenza ad una storia di Resistenza e libertà, riattivando così il senso civico e l’idea che perdere il proprio passato significa in fondo rinunciare alle armi per comprendere e affrontare il presente e le sue sfide. Emozionante allora rileggere ancora una volta le parole della Senatrice e rievocare quella farfalla gialla che vola oltre i fili spinati e che ha trovato per l’occasione espressione artistica nella tela realizzata dal pittore teatino Carlo Di Camillo, in arte Cadica, il cui lavoro è stato esposto presso la Bottega delle Arti appena dietro la piazza. E poi il commovente intervento di Carlo Troilo, figlio del comandante della Brigata Maiella Ettore Troilo, che ha parlato del dovere di continuare a lottare senza se e senza ma contro vecchi e nuovi fascismi e sovranismi.
Nei loro interventi le coordinatrici e i coordinatori del gruppo Sardine di Chieti hanno rimarcato poi la necessità di trovare nuova linfa per la città ripensando radicalmente la politica come qualcosa che riguarda tutti e tutte, che ha a che fare con la nostra quotidianità di uomini e donne, studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici. E fare politica è anche ritrovarsi tutti insieme in una piazza per contaminarci l’un l’altr* con idee, sorrisi, energia, gioia. Fare politica è sognare, tornare a farlo: chiudere gli occhi e immaginare la città che vogliamo abitare… e poi lavorare per costruirla insieme. C’è chi crede che la politica nulla abbia a che fare con la fantasia e con la bellezza: un pensiero che chi è stat* ieri in piazza non ha potuto che lasciarsi indietro, speriamo.
Anche noi di Aware siamo scesi in piazza portando il nostro messaggio di Bellezza Resistente. Nel suo intervento, Guglielmo ha riaffermato il senso dell’inclusione e dell’accoglienza, non vezzi da radical-chic ma valori imprescindibili e irrinunciabili per qualunque società voglia dirsi davvero democratica. E ancora la necessità di un impegno in prima persona per il cambiamento che desideriamo nelle nostre città, presupposto che anima il progetto Aware fin dalla sua nascita. E nel cartello di Desirèe troviamo la volontà di ribadire il bisogno di aprire spazi significativi alla lotta femminista, in un momento storico in cui i diritti delle donne ma anche della comunità LGBTQ+ sono minacciati da pericolosi rigurgiti fondamentalisti che oggi più che mai trovano appoggio concreto e solido da una certa e ben definita parte politica. Il nostro vuole però essere un messaggio positivo che profuma di speranza, rilanciato attraverso la nostra personale sardina “targata” Aware: «la bellezza salverà il mondo», se solo torniamo a pensarci capaci di immaginare un’alternativa all’attuale scenario e al sistema dominante. Perché questo è il punto: siamo arrivati forse sconfitti e sconfitte all’appuntamento cruciale con il futuro. Ci hanno convinti che un altro modo di abitare il mondo e stare insieme è impossibile, semplicemente non c’è. Sono sogni da sprovveduti o pretese da intellettualoni privilegiati, ci sentiamo dire puntualmente. Noi continuiamo invece a promuovere l’idea che occorre tornare a guardarci in faccia l’un l’altr*, uscendo fuori dai nostri orticelli ristretti spesso colmi di paure e disfattismi, per unire lotte, saperi, consapevolezze e sognare insieme quell’alternativa che c’è, c’è sempre stata, forse in attesa di qualcun* che la sogni un po’ più forte, un po’ più a fondo. E poi lavorare insieme affinché diventi realtà.
Saranno tanti i temi su cui confrontarsi nei prossimi mesi e l’impegno primario è quello di non disperdere tutta l’energia messa in circolo ieri. Questa sarà responsabilità di ciascuno e ciascuna di noi. Libertà è partecipazione, ha detto qualcuno.
Vi lasciamo con alcuni scatti della manifestazione, a cura di Andrea Trono.
Per il video dell’intera manifestazione, clicca qui.
Contatti: Gruppo Facebook Sardine Abruzzo / Gruppo Facebook Sardine Chieti
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